Mastoplastica

Prof. Fabio Caviggioli – linee sinuose da oltre 20 anni.

Risultati concreti

Paz.

Richiedi il tuo consulto

Richiedi il
tuo consulto

Considerazioni importanti

Quanto riportato non sostituisce il colloquio medico – paziente.

Solo il consulto medico – in presenza – è in grado di fornirti una risposta personalizzata ed esaustiva. 

Una certezza: qualunque sia il punto di partenza, il risultato sarà quanto più possibile naturale, svolto in sicurezza e affidato a mani esperte.

FAQ

Il costo dell’intervento di mastoplastica varia in base a diversi fattori, tra cui la tecnica chirurgica, la complessità del caso e le esigenze specifiche del paziente. Per rendere l’impegno economico più sostenibile, è possibile dilazionare l’importo in più mensilità.

Di seguito i costi da considerarsi indicativi:

• Mastoplastica additiva semplice: a partire da euro 7.800
• Mastopessi con protesi: a partire da euro 8.500
• Mastopessi senza protesi: a partire da euro 7.000
• Mastoplastica riduttiva: a partire da euro 7.000

Tuttavia, è importante sottolineare come la scelta del chirurgo plastico non dovrebbe basarsi unicamente sul prezzo. È fondamentale, a tal proposito, considerare anche altri fattori come il curriculum del professionista, la sua esperienza, i risultati ottenuti, la qualità di strumenti/prodotti impiegati e la struttura dove verrà svolto l‘intervento. Inoltre, è essenziale che ci sia un rapporto empatico e una comprensione reciproca tra medico e paziente, con aspettative allineate discusse prima dell’intervento.

La durata degli interventi è variabile. Solitamente un intervento di mastoplastica semplice dura meno di un'ora, una mastopessi intorno all'ora e mezza, casi più complessi o interventi combinati dall’ora e mezza in su.

Il dolore è una preoccupazione comune a molti pazienti che si sottopongono a interventi chirurgici come la mastoplastica. Tuttavia, è importante sapere che esiste una procedura anestesiologica, chiamata analgesia intraoperatoria, mirata a ridurre al minimo il dolore durante l’intervento. Subito dopo, il paziente è attentamente monitorato e seguito, il che significa che il dolore è controllato e gestito in modo efficace. Sebbene possano esserci disagi legati alla posizione e alla mobilità - quando occorre alzarsi o sdraiarsi, per esempio - la maggior parte dei pazienti sperimenta un livello accettabile di dolore che migliora rapidamente nei giorni successivi all’intervento, consentendo un ritorno veloce alle attività quotidiane.

La paura dell’anestesia è un fattore comune a molti pazienti che si sottopongono ad interventi chirurgici. Per quanto concerne la chirurgia plastica della mammella, è importante rassicurare i pazienti sul fatto che l’anestesia sia una procedura altamente sicura, gestita da specialisti esperti nel settore specifico dell’intervento. Le anestesie impiegate, chiamate “sedazioni”, consentono al paziente di non percepire nulla durante l’intervento e di risvegliarsi immediatamente dopo. Prima dell’intervento, i pazienti vengono sottoposti ad analisi dettagliate che vengono attentamente valutate dallo staff anestesiologico al fine di garantire la massima sicurezza.

Nella nostra pratica chirurgica, attribuiamo grande importanza alla comprensione delle aspettative del paziente e alla chiarezza sul risultato atteso. È fondamentale che il chirurgo e il paziente abbiano una visione condivisa degli obiettivi e delle dinamiche dell’intervento. Per questo motivo, l’approccio prevede un primo colloquio durante il quale il paziente può esprimere le proprie aspettative e ricevere informazioni dettagliate sulla procedura. Successivamente, viene pianificato un secondo incontro in cui vengono analizzate e approfondite ulteriormente le informazioni discusse precedentemente. Questo permette al paziente di esprimere eventuali dubbi o domande e di comprendere appieno il percorso che affronterà. L’obiettivo è che il paziente si senta il più rilassato possibile durante tutto il processo, con una consapevolezza chiara e condivisa del risultato che si andrà a raggiungere.

Dove passa un bisturi, si crea una cicatrice.
La cicatrizzazione è, infatti, un processo naturale di riparazione dei tessuti i cui esiti possono essere minimizzati grazie all’attenzione ai dettagli, alla selezione accurata dei fili di sutura e alle tecniche chirurgiche avanzate. Questo approccio mirato e meticoloso permette di lasciare segni quasi invisibili e di raggiungere risultati estetici di qualità, per esempio celando il taglio sul bordo dell’areola o sul solco del seno, quando possibile.

Nella pratica chirurgica, si attribuisce grande importanza alle istruzioni post intervento poiché il lavoro non si esaurisce in sala operatoria. Al paziente vengono fornite tutte le indicazioni necessarie riguardo alle terapie post chirurgiche, all’uso di indumenti specifici e alle limitazioni nelle attività quotidiane. È fondamentale che il paziente segua attentamente queste istruzioni al fine di consolidare i risultati ottenuti con l’intervento chirurgico.

Per quanto riguarda il post operatorio, dobbiamo calcolare un paio di giorni per la rimozione della medicazione e degli eventuali drenaggi, all’incirca una settimana per riprendere le attività di base, domestiche e la guida, e circa un mese-un mese e mezzo, a seconda dell’intervento, per riprendere l’attività sportiva.

Il reggiseno post operatorio ha un ruolo essenziale nel processo di recupero dopo un intervento di mastoplastica. Questo indumento è consigliato perché aiuta il posizionamento delle protesi e del cono mammario nuovamente costruito, e perché concorre a prevenire movimenti indesiderati che potrebbero compromettere i risultati dell’intervento. È fondamentale seguire attentamente le indicazioni del chirurgo circa gli usi e le funzioni del reggiseno post operatorio al fine di consentire un recupero ottimale e massimizzare il risultato.

Dopo quanto tempo si stabilizzi il risultato in seguito a una mastoplastica è una domanda comune tra i pazienti che si sottopongono all’operazione. Innanzitutto, è importante comprendere come il gonfiore sia un fenomeno normale dopo l’intervento, conseguenza della reazione dei tessuti al trauma chirurgico. Dopodiché, il tempo necessario per stabilizzare il risultato può variare in base a diversi fattori, tra cui il tipo di intervento, la sua durata e il metabolismo individuale del paziente. Sebbene gli esiti siano visibili già nell’immediato, il processo di stabilizzazione può richiedere più tempo. Di solito, infatti, la fase iniziale di gonfiore dura circa 2-3 settimane, ma il processo completo di ristabilimento può protrarsi per un periodo più lungo. È importante essere pazienti e seguire attentamente le indicazioni del chirurgo durante il periodo di recupero per ottenere i migliori risultati possibili.

L’estate non è un divieto assoluto per sottoporsi a un intervento di mastoplastica, ma è importante seguire le indicazioni fornite dallo specialista al fine di proteggere la zona operata ed affrontare con assoluta tranquillità l'intervento.

La sensazione del seno al tatto dopo un intervento di mastoplastica additiva è spesso fonte di curiosità. Durante la visita preliminare, si avrà l’opportunità di toccare personalmente le protesi per rendersi conto di quanto siano morbide e verosimili a livello tattile: sono infatti progettate per simulare in tutto e per tutto la consistenza naturale della mammella. È importante specificare, però, che le protesi saranno posizionate sotto i tessuti del paziente (cute, ghiandola mammaria e, in alcuni casi, muscolo), per cui, nella maggior parte dei casi, l’effetto alla palpazione potrà risultare irrilevante.

Per quanto riguarda la temperatura al tatto è bene aggiungere che la protesi avrà la medesima temperatura del corpo umano. Pertanto la credenza secondo cui la protesi risulti più fredda a livello tattile è errata.

Gli avanzamenti tecnologici e le tecniche di costruzione hanno reso le protesi mammarie estremamente durevoli e resistenti. Sono progettate per sopportare carichi eccezionali e, al giorno d’oggi, è raro che si rompano prematuramente. Attualmente, le protesi non hanno una data di scadenza e non è necessario sostituirle dopo un certo numero di anni. Le protesi che utilizziamo sono addirittura garantite contro la rottura, dunque, in caso di lesione dell’involucro, vengono rimborsate dall’azienda.
Oggi, quindi, il problema della rottura delle protesi è trascurabile e non è richiesta alcuna sostituzione obbligatoria dopo un determinato periodo di tempo.

La presenza di protesi non compromette la diagnostica, quindi l'utilizzo di una protesi mammaria non va a impedire o alterare l’accuratezza delle immagini della ghiandola mammaria. La diagnosi precoce, anche in campo oncologico, non è limitata in alcun modo dalla presenza di protesi.

Il posizionamento della protesi lascia inalterata la struttura della ghiandola e dei dotti galattofori, pertanto, dopo un intervento di mastoplastica additiva, è possibile allattare.

Fa eccezione il caso in cui venga anche richiesta la correzione del capezzolo introflesso, dove si interviene anche sui dotti che trasportano il latte. In questo caso l’allattamento può non essere consentito.

Quanto devo aspettare dopo l'allattamento per fare un intervento al seno?
È consigliabile aspettare un minimo di tre mesi dopo lo stop dell’allattamento, sebbene, per diverse ragioni, sia preferibile attendere almeno fino ai sei mesi per consentire un più completo processo di stabilizzazione della ghiandola mammaria e per minimizzare il rischio di infezioni derivate dalla presenza del latte materno.

Pertanto un periodo di sei mesi offre il tempo necessario affinché la ghiandola mammaria ritorni alle sue condizioni pre-gravidanza, riducendo al minimo il rischio di complicazioni post operatorie.

La posizione e le proporzioni del complesso areola-capezzolo hanno un ruolo essenziale nell’aspetto generale della mammella. Durante la consultazione pre-operatoria, si discute anche di questo aspetto affinchè le aspettative siano allineate su ogni fronte.

Il capezzolo introflesso è una condizione che può essere sia di natura congenita che acquisita, e che può manifestarsi con diversi gradi di retrazione. Alcuni capezzoli introflessi non emergono affatto, mentre altri possono fuoriuscire solo in risposta a stimoli. A seconda del grado di retrazione, si adotta un approccio chirurgico specifico per correggere questa condizione.

La correzione del capezzolo introflesso comporta solitamente l’incisione dei dotti che causano la retrazione, seguita dalla liberazione del capezzolo in modo che risulti estroflesso, cioè rivolto verso l’esterno. È importante notare che, una volta corretto, il capezzolo introflesso potrebbe non consentire più l’allattamento a causa della possibile interruzione dei dotti che trasportano il latte.

Durante la consulenza pre-operatoria, si esamina attentamente la situazione individuale e si discute delle opzioni di trattamento disponibili, comprese le implicazioni relative all’allattamento, affinchè si comprenda appieno il potenziale rischio e beneficio dell’intervento.

Oltre alla mastoplastica additiva, esiste anche la possibilità di ridurre le dimensioni del seno. Questo tipo di intervento è chiamato mastoplastica riduttiva e comporta l’asportazione di una parte della ghiandola mammaria, in modo più o meno significativo, al fine di ridurre il volume del seno.

Una mastoplastica riduttiva può prevedere un contestuale intervento di mastopessi finalizzato a sollevare il seno.

In alcuni casi, la mastoplastica riduttiva può essere considerata una procedura medica necessaria per trattare problemi fisici associati a un seno troppo grande. In questi casi, è possibile che l’intervento sia coperto dal rimborso del Servizio Sanitario Nazionale, ma è necessario valutare ogni situazione individualmente.

Durante la consultazione con il chirurgo plastico, verranno discusse le esigenze e gli obiettivi personali, così come le opzioni disponibili.

Tutto sulla Mastoplastica

Clicca qui

Prof. Fabio Caviggioli

Chi sono

Il Dott. Fabio Caviggioli è Medico Chirurgo specializzato in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica da 20 anni. Dirige il reparto di Chirurgia Plastica all’interno del Gruppo Ospedaliero MultiMedica ed è professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano, ruolo che gli consente di rimettere in circolo le proprie conoscenze per trasmetterle e approfondirle.

Negli anni, ha svolto il ruolo di Chirurgo Plastico, Ricostruttivo ed Estetico in diverse realtà ospedaliere attraverso le quali è entrato in contatto con situazioni, casistiche e complessità diverse, tutte fondamentali ai fini di un approccio di valore col paziente. 

Ha arricchito il suo bagaglio professionale presso il Centre Hospitalier Universitaire St. Roch di Lille, il Centre Hospitalier Universitaire di Bordeaux, la Fondazione Maddalena Grassi e l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas. Dal 2010, porta avanti la sua attività di chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico presso l’Ospedale del Gruppo MultiMedica.

Il Dott. Caviggioli si distingue per il suo approccio rigoroso e fedele ai principi etici della pratica medica. La sua reputazione nel settore è caratterizzata da esperienza, competenza tecnica e scrupolosa attenzione al dettaglio, confermando il suo impegno costante nell’offrire ai suoi pazienti risultati di qualità e svolti in sicurezza. 

La sua chirurgia è caratterizzata da linee sinuose che si integrano armoniosamente e si discostano dai canoni preimpostati. Consapevole del ruolo cruciale che svolge, il Dott. Caviggioli si impegna costantemente a condividere un messaggio etico di accettazione dei tratti distintivi individuali, dove la chirurgia ha il compito di valorizzare l’unicità di ciascun paziente. Inoltre, sottolinea l’importanza dell’informazione, affinchè il paziente sia accuratamente informato sulle dinamiche, i processi e i risultati ottenibili. Questo approccio mira ad un percorso chirurgico rilassato e consapevole durante tutto il processo.

Home

Tutto sulla mastoplastica

Tutto sulle protesi

Revisione areola e capezzolo

Paziente oncologico

Contatti